Continua lo scontro a distanza tra il segretario del Pd, Matteo Renzi, e gli esponenti del Nuovo Centrodestra. Questa volta è il ciellino Maurizio Lupi a mettere lo stop alla “fretta” del sindaco di Firenze. “I tempi li dettiamo noi, li detta Letta e non Renzi” tuona il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, a margine di un incontro a Milano risponde a chi gli domanda circa le prossime mosse del governo.
In particolare a chi gli chiede quali provvedimenti prevede il piano di rilancio del governo, “siamo contenti -fa notare il ministro- che si ritorni a parlare dopo che Renzi ci ha detto per 15 giorni, giustamente, che la legge elettorale è una cosa importante. Ci mancherebbe altro”. Lupi evidenzia però che “noi addirittura lo abbiamo cavalcato, visto che la legge elettorale si farà la prossima settimana”.
Quel che è certo, per il ministro è che “la gente non vive di legge elettorale. Bisogna cambiarla, ma la gente vive di efficaci provvedimenti che il governo deve prendere per il rilancio dell’economia”. Lupi inoltre ricorda che “martedì o mercoledì presenteremo a Letta le nostre proposte” in materia economica. Si tratta, in particolare di “rilancio delle pmi, artigiani e commercianti; burocrazia zero; diminuzione della tassazione; sostegno alle famiglie, che sono state il vero ammortizzatore sociale; il lavoro”.
Sul tema arriva un’altra puntura per il leader dem: “Renzi parla inglese -sottolinea ancora Lupi- parla di job act; noi parliamo italiano e diciamo che è più importante introdurre giovani disoccupati nel mondo del lavoro, che le rigidità a cui purtroppo noi ci stiamo sottoponendo”. “Speriamo che la prossima settimana saremo noi a dettare i tempi”, conclude il ministro.