Prossimo conclave: quando si terrà? Come funziona in breve

Pubblicato il 22 Aprile 2025 alle 15:21 Autore: Guglielmo Sano
prossimo conclave

Prossimo conclave: quando si terrà? Come funziona in breve

Prossimo conclave: la comunità cristiana si appresta a salutare per l’ultima volta Papa Francesco. Successivamente partirà il conclave, assemblea dei cardinali incaricati di eleggere il nuovo Pontefice. Quando si dovrebbe tenere? Quali sono i momenti principali che scandiscono il solenne appuntamento? Una panoramica veloce delle informazioni fondamentali sull’argomento.

Prossimo conclave: quando si terrà?

Prossimo conclave: dovrebbe essere convocato entro 15-20 giorni dalla data di inizio della “sede vacante”, cioè dalla morte di Papa Francesco (21 aprile). Il giorno preciso dipenderà dalle tempistiche con cui si riuniranno a Roma tutti gli aventi diritto di voto al conclave. In pratica, i cardinali sotto gli 80 anni. Dunque, il prossimo conclave non dovrebbe tenersi oltre domenica 11 maggio ma se tutti i cardinali elettori riuscissero a ritrovarsi in Vaticano prima le procedure di elezione potrebbero anche partire in anticipo rispetto a questo termine.

Come funziona in breve

Si tratta probabilmente del momento più solenne del cerimoniale cattolico. Le fasi attraverso cui si snoda l’elezione del Pontefice sono scandite in modo rigoroso. Secondo il codice: innanzitutto, si svolge una fase preliminare durante le quale si chiudono le stanze papali, si trasferiscono temporaneamente le sue funzioni tra Camerlengo e Segreteria di Stato, quindi si svolgono riti simbolici come la distruzione dell’anello e del sigillo del Pontefice defunto. Successivamente, comincia il vero e proprio conclave. Dunque, nel giorno stabilito per l’inizio si celebra una messa in San Pietro seguita da processione verso la Cappella Sistina di tutti i cardinali elettori.

Dopo questo momento di raccoglimento, il cardinale Decano (dovrebbe essere Parolin in questo caso) darà il via alle operazioni nominando i componenti di un vero e proprio seggio elettorale (scrutatori, segretari, incaricati della raccolta delle schede).I cardinali giurano solennemente, poi si passa al voto. Una volta che tutti hanno votato si contano le schede (per verificare il loro numero corrisponda al numero degli elettori) e si legge il nome scritto su ciascuna di esse. Se non viene raggiunta la maggioranza dei due terzi, il voto è nullo. Le schede vengono bruciate: se la votazione è andata a vuoto si osserverà una “fumata nera” all’esterno della Sistina. SI possono effettuare fino a 34 scrutini (in più o meno una decina di giorni): se nessuno raggiunge la maggioranza si procede a un ballottaggio tra i due candidati più votati.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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