Le genti slave che arrivarono in Europa nel VII° secolo dopo Cristo non avevano una rigida divisione tra i sessi, e non esisteva una subalternità socialmente codificata della donna nei confronti del’uomo. Anche il pantheon paleoslavo annoverava molte divinità femminili legate al culto della terra e della fecondità. Divinità non secondarie per genti dedite all’agricoltura più che alla guerra. Secondo alcuni storici la “libertà” sociale della donna nei popoli slavi dell’alto Medioevo si deve alla profonda influenza esercitata dalle genti scizie e sarmate. Addirittura per questi popoli si ipotizza la presenza di donne guerriere da cui discenderebbe il mito delle Amazzoni. Erodoto, nel suo celebre Storie, già nel V° secolo avanti Cristo, evocava con dovizia di particolari quelle donne guerriere che, collocate sulla piana del Don, si univano ai giovani sciti prendendoli come amanti giusto il tempo della fecondazione.
Il mito delle Amazzoni
[ad]Il mito delle Amazzoni sarà un grande topos letterario dell’alto medioevo. Con ogni probabilità è giunto in Europa insieme ai sarmati, popolazione seminomade di cavalieri che, spinti in Pannonia dalle migrazioni dei goti, si fusero con le popolazioni slave presenti nella bassa Moravia, ove poi si sviluppò il primo grande regno slavo della storia. Per inciso: una certa mitografia fa risalire ai sarmati l’origine dei polacchi, e certo influenze ve ne furono, ma storicamente ha la stessa validità dei galli progenitori dei francesi. Il mito delle amazzoni lo ritroveremo nel VIII secolo dopo Cristo nell’Historia Longobardorum di Paolo Diacono e ancora nel X secolo il viaggiatore arabo tortosano Ibn Ya’qub parla di donne guerriere nelle sterminate pianure della Rus’.
La libertà sessuale delle donne slave
L’elemento mitologico trova riscontri nelle cronache dell’alto Medioevo: Cosma di Praga, padre della storiografia boema, nel XII secolo narra di donne ceche che “desideravano ardentemente possedere armi ed eleggevano capitani all’interno del gruppo. Stavano in guerra né più né meno dei maschi e come questi cacciavano nelle foreste. Né facevano differenze tra abiti maschili e femminili”. In tempi successivi riscontriamo come le donne fossero ammesse nella successione nobiliare in Polonia. La libertà sessuale era assai ampia. Sempre Ibn Ya’kub racconta del privilegio delle donne serbe nello scegliersi lo sposo e, più spesso ancora, di disporre di sé prima del matrimonio: “Quando una giovane si innamora di un uomo va alla casa di lui per soddisfare il proprio desiderio. E se un ragazzo trova una fanciulla vergine la abbandona poiché se di buono vi fosse stato in lei qualcun’altro prima l’avrebbe voluta”.
Il cavaliere francese de Beauplan, ingegnere al servizio del re di Polonia per ben diciassette anni, scrive che in Ucraina “si vedono ragazze andar a far l’amore ai ragazzi che piaccion loro, e mai che falliscano un colpo”. Sempre in Serbia la donna poteva, con il consenso maritale, uscire temporaneamente dal vincolo matrimoniale per farsi fecondare da un estraneo, qualora il marito non avesse potuto farlo.
Si tratta di pochi esempi che testimoniano di come la condizione femminile presso gli slavi fosse assai diversa da quella che ci costumava nel resto d’Europa. Una “libertà” della donna che la lenta ma progressiva cristianizzazione ha fortemente ridimensionato ma di cui sopravvive tutt’oggi qualcosa. Basti pensare alle donne ucraine, che emigrano per lavoro lasciando a casa il marito e i figli. Una scelta che testimonia la profonda potestà femminile sulla famiglia.
La donna disprezzata e vendicativa. Il mito delle rusalki
Naturalmente, non erano tutte rose e fiori nemmeno nell’alto Medioevo. Un mito più di tutti restituisce la volubilità della condizione femminile: quelle delle rusalki.
Le giovani che, disperate, si sono gettate nell’onda rapida dei fiumi, si mutano in rusalki, piccole onde che un giorno potranno vendicarsi dell’amante infedele attirandolo nei gorghi. E’ il tema di un celebre scena drammatica di Puskin: “Da quel momento in cui, fuori di me, ragazza disperata e disprezzata, mi gettai nelle acque del profondo Dniper mi trovai rusalka fredda e possente, ogni giorno penso alle vendetta, ed ora, a quanto pare, è giunta la mia ora”.
East Journal è un progetto di giornalismo partecipativo che nasce dal basso, fatto da giovani e senza fini di lucro. East Journal è una testata registrata presso il Tribunale di Torino, n° 4351/11, del 27 giugno 2011. I contenuti sono condivisi con Termometro Politico grazie alla partnership nata da marzo 2012 tra le due testate giornalistiche.
Il nostro obiettivo è quello di raccontare la “nuova” Europa, quella dell’est, che rappresenta il cuore antico del vecchio continente. La cultura e la storia ci insegnano la comune appartenenza. L’europeismo critico è dunque una nostra vocazione. Tra i nostri temi più cari figurano poi la tutela delle minoranze, l’analisi dell’estremismo di destra, la geopolitica energetica, il monitoraggio del crimine organizzato transnazionale.
Usiamo cookie sul nostro sito per darti la migliore esperienza. Leggi la nostra privacy e cookie policy per vedere come li utilizziamo. Cliccando su "Accetta" consenti all'uso di tutti i cookie. Puoi cliccare su "Impostazioni" per modificare il consenso.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
Cookie
Durata
Descrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional
11 months
The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy
11 months
The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.