Elezioni politiche 2018: data, sondaggi aggiornati e candidati – Speciale TP
Elezioni politiche 2018: data, sondaggi aggiornati e candidati – Speciale TP
Le elezioni politiche 2018 in Italia si avvicinano, in questa pagina speciale Termometro Politico comunica tutti gli aggiornamenti e le principali novità. Un occhio di riguardo per data, sondaggi, candidati e interviste. La campagna elettorale è cominciata e sarà al centro dell’attenzione per due mesi. Lo speciale TP sarà arricchito con approfondimenti grafici e contenuti esclusivi prodotti dalla redazione.
Elezioni politiche 2018: liste, coalizioni, programmi e simboli
Qui di seguito una sintetica infografica con le principali liste e coalizioni presenti al voto del 4 marzo 2018. Cliccando sui simboli delle liste è possibile consultare i relativi programmi elettorali.
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Elezioni politiche 2018: ecco i nuovi Presidenti di Camera e Senato, news 13-24/3
Mentre continuano a spuntare i nomi papabili dei prossimi presidenti di Camera e Senato, Matteo Salvini apre a un’ipotesi di governo Lega-M5S. Che con il passare dei giorni diventa sempre più che una semplice ipotesi. Con la possibilità di nuove elezioni alle porte, interessante risulta lo storico SWG sul tasso di astensione. Mentre per il Senato sembra esserci un accordo tra Berlusconi e Salvini, sembra concretizzarsi ulteriormente un governo M5S-Cdx. Alla fine, dopo rotture e ripensamenti, arriva il giorno dell’elezione dei nuovi presidenti di Camera e Senato. Ha vinto l’asse Lega-M5S dopo ore serrate di trattative. Con l’elezione di Fico alla Camera e di Casellati al Senato. Ma sarà un segnale sufficiente per la formazione di un governo?
Elezioni politiche 2018: cosa è successo dopo il voto, ultime notizie 5-12/3
Notte intensa quella tra il 4 e il 5 marzo. Emergono i primi dati sull’affluenza alle urne. Poi viene il momento di sapere chi ha vinto le elezioni politiche e i risultati. E’ un boom M5S, soprattutto al Sud, mentre nel centrodestra la Lega supera Forza Italia. Con i risultati sotto gli occhi, si comincia già a pensare ai possibili scenari. Come ad esempio l’ipotesi di Salvini premier. Il vero sconfitto di queste elezioni è sicuramente il PD, in cui si fa la conta tra gli eletti nei collegi e gli esclusi. Ovviamente lo stesso si fa nlle forze politiche di centrodestra, come Forza Italia e Lega. L’ipotesi più paventata all’inizio è quella di un’alleanza M5S-Lega.
Dopo il voto è anche tempo di analisi sui flussi elettorali. Per il futuro del Governo e del Parlamento intanto si guarda a cosa dice la Costituzione. Mentre ci si comincia a interrogare su chi saranno i nuovi presidenti di Camera e Senato. Infine, si fa spazio l’ipotesi di un nuovo voto a giugno. Ma c’è anche chi come la Chiesa preferirebbe un “governo di tregua“.
Elezioni politiche 2018: verso il voto del 4 marzo, novità 28/2-4/3
Chiusi i sondaggi, non le bocche. Così EMG rivela che qualcosa è cambiato e conterà. Il Movimento 5 Stelle continua a elencare nomi per un eventuale governo pentastellato. Proseguono i pronostici e le previsioni; si va di analisi, valutando il voto degli indecisi nel 2013; ma si guardano anche le ricerche sul web (che poi hanno trovato riscontro nella realtà); senza contare i pronostici degli elettori e le scommesse dei bookmakers.
Con l’avvicinarsi del 4 marzo, si ripassano i programmi del centrodestra, del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Ma l’avvicinamento alle urne fa anche emergere la necessità di “ripassare le regole”. Dalla ripartizione dei seggi secondo il Rosatellum alla possibilità di presentarsi con la carta d’identità elettronica fino agli orari di apertura dei seggi.
Con il blackout sui sondaggi, continuano le voci di corridoio. Da Masia che predice una vittoria o un triplice pareggio alle ultime rilevazioni di Luigi Di Maio. A far rumore è anche un fuorionda che cattura le parole di Salvini, Meloni e Fitto. Lo stesso leader della Lega profetizza il sorpasso del suo partito su Forza Italia. Poi arriva il giorno del voto. E a chiusura dei seggi è già tempo delle prime proiezioni.
Elezioni politiche 2018, il 4 marzo si avvicina: ultime notizie, 23-27/2
Siamo arrivati nell’ultima settimana che precede il voto del 4 marzo. E con il blackout sui sondaggi elettorali arriva il momento di guardare più da vicino i programmi politici delle forze politiche più in basso nei consensi al 16 febbraio. Come il programma di Fratelli d’Italia, o quello di 10 volte meglio, o ancora di CasaPound Italia. Sempre parlando di programmi, è interessante confrontare quelli dei diversi partiti sul tema previdenziale, in particolare su Ape, Quota 41 e Quota 100. Intanto, è caccia alle fake news sulle elezioni politiche, come quella che riporta l’esclusione di alcuni partiti all’estero. Sul fronte Movimento 5 Stelle tiene ancora banco la questione delle spese e dei rimborsi, compensata però dalle voci sulla lista dei ministri già pronta per un ipotetico governo pentastellato. Di contro, la Lega finisce sotto l’attacco di Anonymous; e ci si continua a interrogare se Salvini sarà premier qualora il suo partito dovesse prendere più voti di Forza Italia.
Silvio Berlusconi tradisce il silenzio sui sondaggi elettorali e da Barbara D’Urso ricorda che al 16 febbraio il PD era sotto il 23%. Sulle elezioni ha parlato anche Walter Veltroni, il quale ha ribadito che nell’eventualità non ci sia una maggioranza, bisognerà tornare alle urne con una nuova legge elettorale. Sabato 3 marzo sarà silenzio elettorale, per questo tutti si stanno preparando ai comizi finali. Intanto spunta una nuova indiscrezione sulle mosse future del Cavaliere, che avrebbe puntato gli occhi su Emma Bonino per il Senato o perfino per il ruolo di premier, qualora dalle urne non dovesse uscire alcuna maggioranza di governo. A Liberi e Uguali si pensa già al dopo Grasso e si fa il nome di Luigi De Magistris. Intanto, uno studio sulle coperture previste dai programmi dei gruppi politici condotto dall’Osservatorio Conti Pubblici Italiani premia +Europa.
Pensando al voto è consigliabile ripassare le informazioni utili a riguardo. Ad esempio, come si vota e a cosa fare attenzione per evitare eventuali errori, e il funzionamento della nuova scheda elettorale antifrode.
Elezioni politiche 2018: blackout sui sondaggi e ultime novità, 15-22/2
La prima parte dell’ultima settimana si è caratterizzata per la diffusione degli ultimi sondaggi prima del blackout cominciato il 17 febbraio. IPR si è focalizzata ad esempio sul peso degli indecisi, che potrebbero cambiare le sorti del voto. Comunque, le sfide più importanti si giocheranno nei collegi uninominali del Sud, dove è battaglia tra Movimento 5 Stelle e centrodestra. Intanto si accende la campagna elettorale, con lo scontro tra Matteo Salvini e Laura Boldrini alla trasmissione Otto e Mezzo. Mentre Silvio Berlusconi sfoggia sicurezza, dichiarando che, stando agli ultimi sondaggi, il Centrodestra ha già vinto. Sempre a proposito di sondaggi, l’ultima rilevazione di Termometro Politico illustra gli scenari al 16 febbraio; ma il 16 febbraio è stata giornata di numerose rilevazioni, tutte raccolte in questa panoramica sui dati finali.
Con l’avvicinarsi delle elezioni, il Viminale pubblica un video che spiega come si vota il 4 marzo. Oltre ai fac-simile delle schede elettorali per Camera e Senato. Intanto queste elezioni si preannunciano senza botti scoppiettanti derivati dagli scontri tv, come sarebbe potuto essere quello (poi annullato) tra Renzi e Salvini. Sempre caldo il tema dell’immigrazione, con Forza Italia e Lega che incalzano il PD, accusandolo di nascondere i veri dati. A due settimane dal 4 marzo, è il momento di dare un’occhiata ai punti principali dei programmi economici e politici dei partiti, come quello di Liberi e Uguali o Potere al Popolo. E proprio la formazione politica di Pietro Grasso rappresenta lo spunto ideale per tornare indietro nel tempo e riflettere sulle tante scissioni della sinistra.
I sondaggi silenziati non frenano le scommesse Oltremanica, con i bookmakers che puntano su chi vincerà le prossime elezioni italiane. Intanto si fa un gran parlare dei temi più comuni discussi dai partiti politici (lavoro, scuola e pensioni), ma meno degli argomenti poco trattati. Tutto questo mentre il 4 marzo si avvicina sempre di più e si comincia a pensare già ai possibili scenari post-voto. Tuttavia, il Movimento 5 Stelle pensa già a una lista dei ministri. Secondo le statistiche, una riconferma di Gentiloni premier risulta poco probabile, sebbene Giorgio Napolitano insista su questa ipotesi. Infine, dagli Stati Uniti sono sicuri che chi vincerà le elezioni non potrà governare e Sergio Mattarella pensa già alle possibili mosse nell’eventualità mancasse effettivamente un vincitore.
Elezioni politiche 2018: sondaggi e ultime notizie, 8-14/2
L’8 febbraio sono state pubblicate le liste dei candidati sul sito del Viminale, visibili sul portale Elezioni Trasparenti. Intanto continua la campagna elettorale di vari partiti. Tra i temi centrali quello della sicurezza. A tal proposito, Matteo Salvini insiste sulla reintroduzione della leva militare obbligatoria. Il leader della Lega è stato anche protagonista e fautore di un gioco social, il cosiddetto Vinci Salvini. Una strategia di marketing che ha fatto discutere in vista del 4 marzo. Sul fronte del Movimento 5 Stelle è scoppiata la polemica su alcune parti del programma, che sarebbero state copiate da Wikipedia e articoli di giornale. Infine, i sondaggi politici al 9 febbraio riportano la crescita del M5S, nonostante domini ancora un clima di incertezza generale sul voto. I sondaggi colpiscono anche Liberi e Uguali, in calo dalla sua formazione originaria, tant’è che Massimo D’Alema sarebbe pronto a scendere in campo “commissionando” Pietro Grasso.
Nonostante sia favorito nei sondaggi, anche il centrodestra subisce l’incertezza sul voto di cui sopra. Berlusconi accetterebbe l’ipotesi Gentiloni premier, in attesa di una legge elettorale migliore. Intanto, tra i candidati alla Camera e Senato spiccano alcuni esclusi eccellenti. Tra questi non c’è Lello Vitiello, candidato “massone” per il M5S, al centro di nuove polemiche. A cui seguiranno quelle più recenti sui rimborsi. In tutto questo Berlusconi riprende fiducia e già “nomina” Carlo Cottarelli alla spending review e pensa all’ipotesi Ghedini premier.
Continua la tensione tra PD e Liberi e Uguali, rappresentata stavolta dall’attacco di Matteo Renzi a Pietro Grasso. Infine, con l’avvicinarsi del 4 marzo, si pensa già ai nomi papabili per la presidenza di Camera e Senato e si getta un occhio sulle sfide più calde ai collegi uninominali, dove potrebbe decidersi l’esito di queste elezioni.
Elezioni politiche 2018: ultimi sondaggi e scenari del 5 marzo, 1-7/2
Con l’avvicinarsi del 4 marzo cominciano anche a emergere gli scenari del giorno dopo, con la possibilità che nessuno abbia i numeri sufficienti per governare. Pesa infatti il clima di incertezza, e dal Colle si pensa già a una “copertura istituzionale“. Nei sondaggi di inizio febbraio, il centrodestra è ancora forte, ma il PD comincia a recuperare, mentre il Movimento 5 Stelle resta sempre il primo partito. Secondo un sondaggio effettuato da Termometro Politico il centrodestra resta comunque saldo al comando con il 36,3% delle preferenze. Intanto, Matteo Renzi pubblica il proprio programma in 100 punti, con l’elenco delle cose fatte e di quelle da fare.
Si parla poi di possibili tensioni tra Forza Italia e Lega, soprattutto nell’eventualità di una grande coalizione tra Berlusconi e Renzi. A inizio febbraio il sito del Ministero dell’Interno rende disponibili tutti i simboli e le liste di partito, nell’ottica delle Elezioni Trasparenti. Il Movimento 5 Stelle si schiera contro Forza Italia, pubblicando la lista degli impresentabili FI; ma anche il PD sembra navigare in cattive acque, con Renzi chiamato a gestire i “delusi”. Tra gli altri scenari del day after, spicca anche la possibilità di ritornare alle urne pochi mesi dopo il 4 marzo. Dopo il caso Pamela e la questione Traini, intanto, l’immigrazione sarà un fattore decisivo che decreterà il vincitore delle prossime elezioni. Con la nuova legge elettorale, ci sarà anche una nuova scheda elettorale sulla quale gli elettori saranno chiamati a votare.
Infine, Termometro Politico pubblica la grande mappa dei collegi uninominali per analizzare lo scenario politico attuale del Paese.
Elezioni politiche 2018: liste e candidature ufficiali, 24-31/1
Nell’ultima decade di gennaio si comincia a fare la conta dei simboli ammessi ed esclusi dal Viminale. E continuano a spuntare i programmi politici dei vari partiti, come quello di Liberi e Uguali e Lega, quest’ultima con focus particolare su pensioni e immigrazione. Cominciano a emergere anche i nomi dei candidati premier, come quello di Franco Frattini voluto da Berlusconi per il centrodestra. Intanto, nel PD è caos dopo gli esclusi dalle liste. Problemi sono intercorsi anche per le liste di Liberi e Uguali alla vigilia della loro ufficializzazione. Sia il Partito Democratico sia Liberi e Uguali presentano comunque ufficialmente le loro liste per le elezioni.
Nel riepilogo di sondaggi politici di fine gennaio, centrodestra e Movimento 5 Stelle avanzano a svantaggio del PD. Intanto Simone Di Stefano (Casa Pound) ha spiegato a Termometro Politico le proposte del suo movimento. La lotta alla povertà è un tema centrale della campagna elettorale ed è inclusa nei programmi dei vari partiti politici. Ma a tenere banco sono ancora le candidature, come quelle ufficializzate da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle. Nel PD è ancora caos per le decisioni di Matteo Renzi, ma anche nel Movimento 5 Stelle avviene qualcosa di inaspettato, come la defezione a tempi di record di Rinaldo Veri. Mentre nelle liste di Forza Italia non mancano imputati e candidati.
Elezioni politiche 2018: le ultime su programmi e candidature, 13-23/1
Con l’avvicinarsi del 4 marzo, cresce il timore per il rischio brogli legato al voto estero. Tra i possibili premier del PD si fa sempre più il nome di Paolo Gentiloni, favorito anche dal Colle. Mentre il meccanismo delle parlamentarie M5S si chiude in 2 giorni, Paolo Becchi spiega a Termometro Politico le ragioni che lo hanno spinto a lasciare il Movimento di Grillo. Quindi si comincia a familiarizzare con i simboli dei partiti che appariranno sulle schede elettorali e si prevede la rosa dei nomi dei candidati premier.
Nelle file del PD l’uninominale fa paura, mentre dal Movimento 5 Stelle ritorna in auge la rosa dei probabili ministri. Intanto, Stefano Parisi racconta al nostro sito le sue nuove sfide politiche. Giunti a metà gennaio, un riepilogo degli ultimi sondaggi dà ancora avanti il centrodestra, con il centrosinistra che soffre delle emorragie del PD.
Quindi è tempo di programmi: dal Movimento 5 Stelle a Forza Italia, passando per il Partito Democratico, si cominciano ad analizzare gli aspetti principali dei loro progetti. TP intervista Viola Carofalo, portavoce di Potere al Popolo, mentre spuntano simboli dei nuovi partiti. A fine gennaio saranno presentati liste e nomi ufficiali, ma il Movimento 5 Stelle non perde tempo e presenta i primi nomi.
Elezioni politiche 2018: nomi candidati, seggi in Parlamento e sondaggi, 1-12/1
La campagna elettorale entra nel vivo a inizio 2018. E cominciano a spuntare i nomi papabili dei candidati per i vari schieramenti. Intanto si registrano tensioni all’interno del Movimento 5 Stelle, con Roberto Fico contrario al “M5S come azienda“. Intanto, in Gazzetta Ufficiale vengono pubblicate le tabelle relative alla distribuzione dei seggi di Camera e Senato per Regione. Comincia poi la giostra delle promesse elettorali: si comincia dalla proposta di abolire il canone Rai, avanzata da Renzi, che crea subito molto scalpore. Ma sul fronte PD è anche tempo di alleanze, magari con la lista +Europa, che però chiede 10 seggi in cambio. E’ sempre Matteo Renzi a tenere banco: a Otto e Mezzo annuncia la sua candidatura nel collegio a Firenze e nel proporzionale in Campania e Lombardia.
Quindi è tempo di mappare i candidati: cominciano così a uscire i primi nomi per Liberi e Uguali, Centrosinistra e Noi con l’Italia. I partiti e i movimenti rendono chiari i loro programmi, tra abolizioni e flat tax, ma la domanda legittima dell’elettorato è la seguente: quanto valgono davvero le promesse elettorali? Inoltre pesa anche la questione europea, con il dietrofront di Luigi Di Maio sull’uscita dall’euro. Gli ultimi sondaggi politici rivelano infine il seguente scenario a metà gennaio: Centrodestra sempre più verso la soglia del 40%, Movimento 5 Stelle in rialzo e PD in calo.
Elezioni politiche 2018: fine legislatura e ultimi sondaggi a gennaio
Tra gli ultimi sondaggi politici usciti a inizio gennaio, Emg fa notare un calo del PD compensato dai consensi per +Europa. Centrodestra sempre in cima, mentre il Movimento 5 Stelle sfiora la soglia del 30%. Lo scenario rilevato dagli altri istituti demoscopici non cambia di molto le carte in tavola. Il Centrodestra vede sempre più vicina la soglia del 40%, secondo Noto e Tecnè. Per l’istituto Demopolis, invece, la coalizione di Centrosinistra non riesce a pareggiare le preferenze del Movimento 5 Stelle (26,5% il primo, 29% il secondo).
A fine anno con la Manovra è finita la legislatura e ci si avvia verso lo scioglimento delle Camere. Intanto l’ultimo sondaggio Ixè dà in risalita il Movimento 5 Stelle. Mentre Liberi e Uguali avanza nei consensi. Il Centrodestra resta sempre in testa, rafforzando la propria posizione. Sebbene, secondo Demopolis, nessuno ha ancora i numeri per formare un governo. Giunge quindi il tempo degli scenari: chi vincerà le elezioni? Luigi Bisignani ha ipotizzato la squadra di Governo del M5S. Infine, sono stati presentati i nuovi simboli di lista.
Elezioni politiche 2018: la data, aggiornamenti di dicembre
Spuntano le prime date per le elezioni politiche 2018. Inizialmente si parla di 4 o 18 marzo. Approvati i collegi, con Salvini che spinge il Centrodestra alla vittoria delle prossime elezioni. “Se non riusciamo a battere Renzi e Di Maio, allora dobbiamo cambiare mestiere”. Dopo le prime indiscrezioni, ecco la data delle prossime elezioni: gli italiani saranno chiamati alle urne il 4 marzo. Mentre la fine legislatura ci sarà negli ultimi giorni di dicembre. Infatti giovedì 28 dicembre il Presidente Mattarella scioglie le Camere e il Cdm stabilisce ufficialmente la data del voto il 4 marzo 2018.
Elezioni politiche 2018 in Italia: candidati e liste
Si vocifera di un possibile accordo tra Berlusconi e Salvini secondo il quale chi dei due prenderà più voti sarà premier. Però occorre ricordare che l’ex cavaliere per effetto della Legge Severino è incandidabile. Resta da capire come i due partiti si presenteranno alle urne. Per quanto riguarda il M5S il candidato premier ufficiale è Luigi Di Maio, scelto dopo le discusse primarie online del movimento.
Nel Pd regna l’incertezza dopo che gli ultimi rumors danno quotato Gentiloni per una riconferma. Sullo sfondo il segretario Renzi che non vorrà certo abdicare nei confronti dei colleghi. Pietro Grasso sarà invece il leader di Liberi e Uguali, movimento di sinistra che funzionerà da alternativa al nome più altisonante di Matteo Renzi. Nonostante gli iniziali consensi, tuttavia, non sembra che il nuovo partito possa impensierire il Partito Democratico. Al massimo, potrebbe togliergli voti utili.
Elezioni politiche 2018: programma elettorale Centrosinistra
Il programma politico-economico-sociale del Centrosinistra ruota attorno ad alcuni temi caldi. Da quello previdenziale, aperto a possibili modifiche e interventi sulla riforma Fornero, ma non certo destrutturanti la Legge stessa. Passando per quello relativo al sostegno all’occupazione giovanile, ai liberi professionisti e alle imprese, e al salario minimo. Sarà forte anche la guerra all’evasione fiscale. Ancora incerto invece il discorso sulle politiche di immigrazione. Il tema dello Ius Soli è rimasto in sospeso, ma sarà troppo delicato da discutere in campagna elettorale. Che si baserà anche su un discorso fortemente anti-antieuropeista, ovvero a favore dell’Europa e contro il populismo di certa opposizione.
Elezioni politiche 2018 in Italia: programma elettorale Centrodestra
Altre correnti di pensiero per il centrodestra, unito nel voler revisionare in gran parte la Legge Fornero. Sempre in tema previdenziale Berlusconi ha più volte sottolineato l’intenzione di alzare la minima. Al centro delle misure economiche, la riduzione delle tasse per aziende e famiglie. Potrebbero invece esserci dei dissidi interni sulle posizioni europeiste. Declamare l’uscita dall’UE potrebbe avvicinare la coalizione di centrodestra a quel populismo tanto fronteggiato, tant’è che il Cavaliere spingerebbe per posizioni meno euroscettiche, a differenza di Lega e Fratelli d’Italia. Tensioni potrebbero esserci anche sul fronte immigrazione: la contrarietà all’accoglienza a tutti i costi è un minimo comune denominatore, ammorbidito però dalla possibilità di trovare soluzioni univoche ed evitare posizioni populiste che influirebbero anche sul tema europeo.
Elezioni politiche 2018: programma elettorale Movimento 5 Stelle
Reddito di cittadinanza, finanziato da lotta alla corruzione e tagli ai costi della politica. Abolizione della Legge Biagi, incentivazione delle energie rinnovabili, difesa dei diritti del lavoratore e tutele per i pensionati. Rialzo della spesa pubblica per l’istruzione, separazione delle banche d’affari da quelle commerciali. Sulle politiche d’immigrazione, il programma M5S punta sul potenziamento della cooperazione tra le nazioni e su una ridistribuzione equa dei profughi in Europa, con la revisione del Regolamento di Dublino III. Sul tema della giustizia si lavorerà per una velocizzazione dei processi. Infine, sul piano europeista, le ultime posizioni assunte da Di Maio sono risultate meno euroscettiche rispetto ai mesi scorsi, lasciando presagire uno spiraglio per catturare l’attenzione anche dei più favorevoli alla permanenza nell’Unione europea. E sulle pensioni? Il programma è ancora in via di definizione, ma Di Maio ha recentemente annunciato l’intenzione di proporre Quota 41 per tutti.
Elezioni politiche 2018: programma elettorale Liberi e Uguali
Ancora poco si conosce del programma politico, economico e sociale di Liberi e Uguali. Tra i punti chiave dovrebbero comunque esserci la reintroduzione dell’articolo 18, e una maggiore tassazione ai più ricchi. Inoltre, lo Ius Soli sarà un tema che probabilmente verrà riproposto, vista la natura favorevole all’accoglienza del partito. Nulla cambierà nei confronti di Bruxelles, con posizioni europeiste, ma comunque ragionate in favore di una maggiore integrazione.