Proiezioni collegi elezioni politiche 2018: stime di tutti i partiti – Speciale TP
Proiezioni collegi elezioni politiche 2018: stime di tutti i partiti – Speciale TP
Il premio per il partito vincente è scomparso con il tramonto dell’Italicum, quindi non vi è una soglia magica da superare per essere sicuri di ottenere la maggioranza dei seggi.
E tuttavia il Rosatellum prevede una novità che in un certo modo dà una svolta maggioritaria alla contesa elettorale.
Si tratta del collegio uninominale, quello all’inglese per intenderci, in cui passa solo uno, il vincente.
E con questo metodo il 4 marzo saranno eletti 232 deputati su 630.
Questi 232 non saranno distribuiti tra le principali liste e coalizioni, il centrodestra, il centrosinistra, il Movimento 5 Stelle, in modo proporzionale come i rimanenti. Come sempre accade con l’uninominale, la coalizione con la maggioranza relativa vincerà molti più collegi di quanto la propria percentuale le consentirebbe con un calcolo proporzionale.
Come accade nel Regno Unito si può avere la maggioranza assoluta dei collegi uninominali anche con meno del 40%.
Ed è quello che, se i sondaggi rimarranno quelli attuali e saranno confermati nelle urne, succederà in Italia con la vittoria del centrodestra.
Proiezioni collegi uninominali: centrodestra ne avrebbe 136
Il Termometro Politico ha calcolato collegio per collegio quanto le liste e coalizioni potrebbero prendere nelle urne.
Ci siamo basati sulla nostra media sondaggi, sui risultati delle politiche del 2013 e delle europee 2014, e su nostre considerazioni su flussi conseguenti ai cambiamenti politici intervenuti.
Per esempio abbiamo attributo circa il 55% dei voti della coalizione di Centro del 2013 alla coalizione di centrosinistra, e all’incirca il 45% alla destra. Con eccezioni locali.
Inoltre abbiamo tolto una percentuale del 2-3% al centrosinistra nei risultati sia del 2013 che del 2014 considerando la scissione di MDP. E una analoga al centrodestra del 2013 considerando la fuoriuscita di NCD, i cui eredi ancora oggi in parte sono alleati con il centrosinistra.
Naturalmente si tratta di stime che riportano dinamiche nazionali sul campo locale, che ha una sua complessità e risente anche dall’appetibilità e dal radicamento del singolo candidato. O da eventi che si sono verificate nel frattempo. Per esempio nelle elezioni amministrative.
Elezioni politiche 2018: centrosinistra prevale in 33 seggi
Per esempio possiamo immaginare che il centrosinistra perderà più voti in Toscana che in Lombardia per la scissione di MDP che si è fatta sentire di più nella regione di Enrico Rossi o per lo la vicenda di Banca Etruria. Mentre in Lombardia da anni vi è un trend più favorevole al PD e al centrosinistra e Gori oggi appare competitivo nelle elezioni regionali.
Tuttavia applicando i sondaggi nazionali e le trasformazioni sopra descritte ai collegi risultano i seguenti esiti.
Sarebbero 136 i seggi in cui il centrodestra è in vantaggio.
Solo 33 quelli in cui vincerebbe il centrosinistra
31 quelli in cui è il Movimento 5 Stelle è favorito
E poi vi sono i collegi in cui la differenza è inferiore al 5% e sono quindi in bilico.
Si tratta di 5 collegi in cui la lotta è tra centrodestra e centrosinistra, 14 in cui è tra centrodestra e Movimento 5 Stelle, 1 solo in cui è tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle.
E infine le sfide forse più interessanti, 11 collegi in cui tutti e tre sono vicini e appaiati e chiunque potrebbe vincere
Elezioni politiche e proiezioni collegi, dove vincono le coalizioni?
I 136 collegi vinti dal centrodestra sono concentrati soprattutto nel Nord Italia e in parte del Sud.
Vediamo di seguito i collegi in ordine di percentuale che il centrodestra potrebbe ottenere nelle prossime elezioni politiche. Abbiamo approssimato i dati al 5% più vicino. Il che vuol dire che se vediamo scritto 40% si tratta di un dato che potrebbe andare dal 37,5% al 42,5% per esempio.
In ogni caso sono Sondrio e Lumezzane, Brescia, i collegi più favorevoli e sicuri alla coalizione di centrodestra.
Dove supererebbe il 60%.
Veneto e Lombardia la fanno da padroni in ogni caso tra i collegi in cui la coalizione vincerebbe con maggior margine. Soprattutto le province di Bergamo, Brescia, Verona, la pedemontana veneta. Sono i feudi storici del centrodestra.
Ma vi è anche Seregno e Vigevano. E poi alcuni collegi campani, come Nola, Scafati. Nel Lazio è Latina il più destrorso, e anche qui non è una novità.
Sono moltissimi tuttavia quelli in cui il vantaggio è di circa il 5% e in cui quindi vi potrebbe essere un ribaltamento
Sono molti di meno, solo 33, i collegi in cui vi è una chiara prevalenza del centrosinistra, concentrati nelle regioni rosse e in Trentino Alto Adige. Da Bressanone a Empoli, ad Ancona, a Ferrara
Movimento 5 Stelle: proiezioni collegi, i valori del 2018
Il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche prevarrebbe soprattutto al Centro-Sud, dove sono concentrati i 31 collegi che lo vede vincente.
Si va da Carbonia ad Avola a Palermo, passando però anche per alcune roccaforti a Roma, a Genova, in Abruzzo.
Al di là di un collegio genovese e uno torinese non vi sono luoghi del Nord in cui il Movimento 5 Stelle è vincente.
Proiezioni collegi: i più incerti verso le elezioni politiche 2018
Le sfide più interessanti sono però soprattutto quelle incerte.
Per esempio in cui centrodestra e Movimento 5 Stelle sono vicini, così tanto da rientrare nello stesso margine di approssimazione.
Sono 14 collegi collocati in Sicilia, a Palermo, Misterbianco, Mazara del Vallo, Gela, nel Lazio a Marino e Velletri, in Abruzzo a Vasto e Chieti, a Campobasso, a Olbia, a Chioggia, a Savona.
Luoghi in cui il Movimento 5 Stelle è particolarmente forte e il centrodestra storicamente lo è mediamente, ma senza trionfi.
Sono di meno i collegi in cui la competizione è tra centrosinistra e centrodestra, solo 5. Sono a Roma, a Torino, in Trentino, a Grosseto.
Solo in un caso, in un collegio romano, la sfida è tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle, con il centrodestra indietro.
E poi gli 11 collegi in cui le tre coalizioni sono all’incirca pari, troppo vicine per proclamare un vincitore.
Sono tutti vicini al 30% in due collegi romani, a Massa e a Lucca, in Basilicata, a Venezia, a Torino, a Terni, a Macerata.
Sono le lotte più incerte, in luoghi dove storicamente il centrodestra non è forte ma ha occasionalmente vinto.
Proiezioni collegi a confronto con le politiche 2013
Attualmente è però favorito dal fatto che in base ai sondaggi sta performando molto meglio di quanto fatto nelle elezioni politiche del 2013 ed europee del 2014, in cui o non aveva vinto, o aveva avuto una performance deludente.
E’ possibile che il suo aumento sia più concentrato in alcuni luoghi in cui sarebbe comunque vincente e non così spalmato come abbiamo ipotizzato, per esempio al Centro, nel torinese, nel veneziano, in Basilicata potrebbe non crescere allo stesso modo e non guadagnare tutti quei collegi che oggi gli attribuiamo.
Ma lo sapremo solo il 4 marzo.